MAURO CORRADINI

DUE OPERE DELL’ARTISTA COLLOCATE AL MONTOZZO

EL DUCA, DUE SIMBOLI FRA LE TRINCEE

Una vita artistica in alta Val Camonica per Guglielmo Bertarelli che, di recente, per certe sue composizioni in legno, è venuto assumendo il nome d’arte “El Duca”, recuperando il soprannome del nonno. Bertarelli lavora con la creta, con il legno, con il ferro, lavora cioè con gli elementi che sanno di terra, di bosco e di miniera. La sua è una formazione astratta, anche se memorie narrative e simboliche emergono costantemente nelle sue forme, sovente con un richiamo al femminile (corpo, snellezza, morbidi arrotondamenti).

Tra figura e segno astratto, le sculture lignee di Bertarelli sembrano voler inseguire il lieve muoversi delle fronde che oscillano al vento, o le forme che l’acqua scendendo a valle (vive a Ponte di Legno) scava nelle rocce; raffigurazioni leggere, aeree, che ricordano le sinuose ed eleganti immagini femminili.

Quest’anno tuttavia lo scultore trentino si è in parte allontanato dalle sue opere tradizionali per realizzare due figure simboliche: una Croce, racchiusa da un filo che la circonda, la rinserra e la sostiene ad un tempo, e un’immagine simbolica della Madonna, opera in ferro che Bertarelli ha di recente collocato tra le trincee dello Stelvio, al Montozzo.

Dedicata alla Madonna della Neve, la scultura è costituita da un basamento in ferro, una forma cubica posta irregolarmente sul terreno, segno ad un tempo di presenza e di fisicità concreta, da cui parte verso l’alto un filamento che si slancia verso il cielo con un movimento a spirale; alla sommità, il filo assume la forma del germoglio, diviene figura di vita. La Madonna, tra le trincee, in mezzo ai residui non del tutto scomparsi di una terribile guerra, si trasforma in Regina della Pace; così è stata benedetta poco tempo fa, così appare agli occhi dei fedeli attraverso una modificazione che ricalca la simbologia del luogo; l’opera sulle alte vette è un omaggio di spiritualità che Bertarelli ha voluto dedicare alla sua terra e alle sue montage.

Firmato: Mauro Corradini, critico d’arte – Bresciaoggi, 11 settembre 2008