Daniela Gurini

 LA PROVINCIA – Lunedì 17 agosto 2009

La Madonna dei ciclisti riporterà il Giro al Gavia

Ieri l’annuncio del patron Zomegnan all’inaugurazione – Presenti le autorità locali e l’arciprete di Bormio Negri

VALFURVA Un’area sacra con una statua della Madonna, un altare ed una campana. Siamo ai quasi 2700 metri del passo del Gavia, in Valfurva, al confine tra le province di Sondrio e Brescia dove ieri mattina tantissime persone, in primis ciclisti, si sono ritrovate in quota per la solenne benedizione della statua della Madonna delle vette – protettrice dei ciclisti, donata dall’artista Guglielmo Bertarelli, in arte “El Duca”.

«E’ una splendida giornata – ha commentato il primo cittadino di Valfurva Gianfranco Saruggia – per suggellare l’inizio di un’altra grande avventura. Mi auguro che il Gavia diventi sempre più – come lo è stato in passato meta obbligatoria dei ciclisti. Ringrazio i volontari che hanno collaborato per questa giornata e soprattutto la Famiglia Bonetta che ha lanciato l’idea”.

Sono quì con un po’ di commozione – ha sottolineato il presidente del Parco Ferruccio Tomasi – per ammirare un’opera donata che va dritta al cuore. Lo ringrazio per questo e per il suo amore per la montagna e per il Parco”.

Le nostre montagne . ha detto il presidente della Comunità Montana Luca Pozzi – sono state e sono in primo piano per una serie di grandi eventi. Sono vette anche colme di storia, come quelle della Valfurva”.

“Oggi inauguriamo – ha sottolineato l’assessore di Valfurva Edoardo Dei Cas – una statua della Madonna, colei che è stata invocata più volte su queste montagne dai nostri avi e da oggi sarà pregata per i ciclisti. Saranno gli alpini a custodirla nel tempo, loro che sono portatori di pace: li ringrazio fin d’ora per il loro impegno».

La sorpresa più gradita, in quota, è stata la presenza del patron del Giro d’Italia, Angelo Zomegnan, che ha fatto anche trasparire, tra le righe, che magari nel 2010 il Gavia potrà tornare ad essere protagonista della corsa. «Credo che nel 2010 ha commentato – questa statua della Madonna non rimarrà sola su questa vetta». Quasi inquant’anni
fa, infatti, il gran premio della montagna fu celebrato al Gavia e sembra che per questa ricorrenza il tour rosa si stia già preparando.  “Grazie ai ciclisti – ha sottolineato Zomegnan – che continuano a salire le vette, a credere e avere passione per questo sport nonostante le grandi ferite che ha riportato negli anni.

Grazie ai ciclisti della domenica e, se quest’anno il Giro d’Italia ha fatto qualche digressione, l’anno prossimo torneremo
sulle cime più care».

Commosso l’intervento del presidente del gruppo alpini Valfurva Adolfo Antonioli che ha sottolineato
il grande significato commemorativo della statua di una “mamma” a protezione della valle.

Presente anche il icepresidente nazionale delle penne nere; ad officiare la celebrazione eucaristica l’arciprete di Bormio don Giuseppe Negri, momento di riflessione e di condivisione scandito dalle note della banda di Valfurva. Chierichetti d’eccezione i rappresentanti del settore ciclismo dell’Unione Sportiva Bormiese presieduto da Mario Zangrando.

Daniela Gurini

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LA STATUA

La proposta di nonna Bonetta

VALFURVA (d.gu.) “Madonna delle Vette protettrice dei ciclisti”: così la nonna Bonetta, dell’omonimo rifugio
posto in cima al Gavia, ad oltre 2600 metri d’altezza, ha voluto chiamare la statua posta a difesa dei ciclisti e come
baluardo di pace. Lei, che di ciclisti negli anni ne avrà visti passare molti – da quel lontano 1960 quando il passo balzò agli onori della cronaca con il giro d’Italia – , ha lanciato l’idea al sindaco di Valfurva Gianfranco Saruggia che l’ha subito sposata.
«Abbiamo costituito un comitato – ha evidenziato il primo cittadino – formato, oltre che dal sottoscritto, dal presidente del parco Ferruccio Tomasi, da Ferruccio Bulferetti, da Claudia Tognali e dalla famiglia Bonetta».

Alta sei metri «si trova contro cielo – ha spiegato il professor Guido Scaramellini, presidente lombardo dell’istituto Italiano dei Castelli, nel presentare l’opera e deve essere vista così.
E’ un’opera stilizzata, anche se se ne comprendono le fogge ed è caratterizzata, come tutte le opere di Guglielmo Bertarelli, in arte “El Duca” da una spirale che accoglie la Madonna e la tende dritta verso il cielo, la accompagna.
Realizzata in legno di castagno stagionato a lungo è stata “trattata” solo con la cera.
Tutta l’opera è caratterizzata da legno e ferro, materiali semplici, assolutamente
naturali».

La statua è stata offerta gratuitamente da Guglielmo Bertarelli, che qualche anno fa realizzò la Madonna della neve posizionata nella zona delle Rese Basse dello Scorluzzo allo Stelvio. E’ rivolta ad est, il medesimo orientamento delle antiche chiese romaniche.

Guarda alla provincia di Sondrio ed è stata posizionata ad est, dove sorge il sole, dove arriva la verità. Assieme alla statua formano il luogo sacro una campana ed un altare in ferro.

Daniela Gurini

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