Donatella Micault

BERTARELLI E LE FORME DELL’IMMAGINAZIONE

Guglielmo Bertarelli , nato a Cavrasto in provincia di Trento nel 1945 ha allestito a Palazzo Pretorio di Chiavenna la sua mostra di sculture, per le quali principalmente si serve di materiaali lignei di pregio, ma anche di marmo, pietra e in alcuni casi di ferro. In questo artista, si trovano l’entusiasmo creativo, la dinamica delle forme che profetizza l’astrattismo e l’informale.

Non si tratta quindi di una servile imitazione della natura, ma la dinamicità e la forza espressiva della sua ispirazione sono il prodotto di una pura immaginazione. Senza schizzi o disegno a priori, l’azione diretta è qui irrevocabile, con nessuna revisione o cambiamento durante la messa in opera. La forma viene tradotta in azione simultanea, in forza che taglia, scalfisce, scolpisce, trasformando così la materia. Il materiale (legno, metallo, marmorina e altro), si esprimono in tensioni che si percepiscono quando si osservano lungamente e a più riprese i suoi lavori. E’ un amore non fulmineo, a prima vista, ma che si intuisce e si apprezza col tempo. Non è evidente immediatamente, ma le sue sculture scaturiscono da una geometria che successivamente evolve in forme dinamiche, così come ce lo evidenzia il testo a lui consacrato dal prof. Franco Fonatti. Le linee ascendenti, contorte, si convertono progressivamente in linee sensibili, connubbio e passaggio fra statica e dinamica. La sua attività artistica, quasi inesauribile, dà luogo al suo nominativo di “orso”, anche se lui stesso si autofirma “El Duca”. La sua Arte con la A maiuscola rispecchia elementi quali una possibile “Weltanschauung”, A come Arte, A come Action, A come Anschauung (Idea e Concezione), che riesce come per incanto ad armonizzare impeti come volume e incavo evidenziando la forma, misteriosa sintesi tra positivo e negativo, tra spirituale e sensoriale.

Dopo il dilagare di diversi estremi espressivi in Europa e negli Stati Uniti, notiamo la ripresa, sia pure modesta, di una “nuova figurazione” successiva alla Transavanguardia (italiana) e al Neo Espressionismo (Germania). Troviamo una figurazione decisiva da Bertarelli, dove entrano in gioco anche forme paradossali. Nei suoi ultimi lavori, Bertarelli rappresenta un nuovo inizio della propria vicenda sia umana che professionale. Umana perchè coincide con un travaglio nell’ambito familiare, professionale perchè, negli anni a venire, le sue proposte trovano e troveranno attuazione e assiduità. Ultimamente egli separa le sue sculture dalla base, rendendole più autonome, quasi sospese, indipendenti dal loro supporto funzionale.

Lo charme che la sua personalità umana emana così come la sua comunicabilità, speriamo siano percepite in modo significativo, da questo importante evento che permetterà al pubblico di Chiavenna e turisti di fruire della bellezza delle sue creazioni durante luglio ed agosto, in ambitp esterno nelle piazze Castello e Bertacchi e all’interno delle antiche sale del Palazzo Pretorio. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19,30, entrata libera al Palazzo Pretorio, durante tutto il mese di luglio, ed esposizione nelle piazze anche tutto il mese di agosto.

Firmato: Donatella Micault La Provincia di Sondrio , 8 luglio 2007