Paolo Testini

 

Sul Passo Gavia la Madonna dei ciclisti  

Verrà inaugurata domani mattina al rifugio Bonetta una nuova area sacra realizzata da Guglielmo Bertarelli e dedicata alle due ruote. Alla cerimonia presente anche l’ex campionessa di sci Deborah Compagnoni

PONTEDILEGNO«Madonna delle Vette protettrice dei ciclisti». È questo il titolo che «nonna Bonetta» del rifugio Bonetta al Passo Gavia ha scelto per la nuova area sacra che sarà inaugurata domani in prossimità del valico che congiunge la Valcamonica e la Valtellina.
Un altare, un piccolo campanile e una statua che per l’appunto raffigura la Vergine protettrice dei ciclisti sono stati realizzati da Guglielmo Bertarelli, artista trentino ma residente a Edolo, e sono in fase di installazione in prossimità delle trincee, sul confine tra le province di Brescia e Sondrio.
Guglielmo Bertarelli, che firma «el Duca» i suoi lavori, già autore di alcune opere d’arte installate in alta quota, ha sviluppato il tema del ciclismo andando a inserire nell’altare una bicicletta del 1800 con una ruota grossa anteriore e una ruota posteriore più piccola realizzata in lamiera.
Il telaio della bicicletta ha una forma che disegna il logo «Gavia» in chiave moderna: si leggono infatti le cinque lettere che formano il nome del passo. Sulla ruota grande è saldata la dicitura JHS, il segno dell’eucaristia, che nell’interpretazione latina significa «Jesus Hominum Salvator» e che nell’originale greco «IHS» significava «il nome di Gesù».
Il monumento della Madonna dei Ciclisti è, come il campanile e l’altare, un’opera unica. La base è in ferro e rete scarpiana ed ha una forma che raffigura un cono rovesciato. Da terra parte un tubo evolvente saldato sul basamento, che continua verso l’alto e avvolge la Madonna in legno di castagno. Il significato dell’evolvente, per «el Duca», vuol dire vita.
Il piccolo campanile è infine formato da tre tubolari in ferro legati fra loro da tre tubolari più sottili. Sul tubolare più alto, Bertarelli ha applicato la campana (fusa a terra) saldata su un tubo in ferro a becco. Sul lato anteriore è stata inserita una forma triangolare in rete scarpiana per richiamare il design sia dell’altare sia del basamento della Madonna.
Il nuovo monumento sarà, come detto inaugurato domani mattina, con ritrovo alle ore 9.30. Dopo il saluto delle autorità e la presentazione delle opere da parte dell’artista e del critico d’arte Guido Scaramellini, le sculture saranno donate ufficialmente al gruppo Alpini di Valfurva.
Seguiranno la Santa Messa, la benedizione delle opere d’arte e il rancio alpino. Alla cerimonia presenzieranno la campionessa di sci Deborah Compagnoni, l’alpinista Marco Confortola e Angelo Zomegnan, direttore del Giro d’Italia.
Poi, da lunedì, la Madonna delle Vette, Protettrice dei Ciclisti, veglierà sulla Valcamonica e sulla Valtellina, impreziosendo la meraviglia naturale del Passo Gavia, regalando conforto a quanti, magari al termine di una faticosa salita sulle due ruote, raggiungono la vetta.
Paolo Testini – 15 agosto 2009 Giornale di Brescia

 

 ********************************

 

 

Affollato battesimo per la Madonna dei Ciclisti  

È stato inaugurato al Passo Gavia il monumento sacro dedicato alle due ruote, realizzato da Guglielmo Bertarelli

 

PONTEDILEGNO È stata inaugurata domenica al Passo Gavia la nuova area sacra realizzata dall’artista Guglielmo Bertarelli, che firma i suoi lavori come «El Duca». Lo scultore trentino, che è residente a Edolo, ha realizzato una statua in legno di castagno, alta circa 6 metri, raffigurante la Vergine, che è intitolata alla «Madonna delle Vette Protettrice dei Ciclisti». El Duca ha inoltre costruito un altare ed un piccolo campanile. Le tre sculture sono state installate nei pressi del confine tra le province di Brescia e di Sondrio ed impreziosiscono la meravigliosa cornice naturale costituita dal Monte Gavia e dalle altre vette che si possono ammirare dal valico.
«La statua della Madonna – ha spiegato il critico d’arte Guido Scaramellini – volge il suo sguardo verso Est, secondo la millenaria tradizione che vuole che le opere d’arte religiose siano rivolte a Oriente, da dove sorge il sole, da dove, potremmo dire, sorge la vita». Un grazie allo scultore El Duca, che ha donato le sue opere al gruppo Alpini di Valfurva affinché possano prendersene cura, è arrivato dal sindaco di Valfurfa Gianfranco Saruggia, dal presidente del Parco dello Stelvio, Ferruccio Tomasi, e dal vice presidente nazionale dell’Associazione Alpini, Cesare Lavizzari
Al Passo Gavia era presente anche Angelo Zomegnan, patron del Giro d’Italia. «Nel 1960 – ha dichiarato – il Giro transitava per la prima volta su questo valico, ai tempi ancora sterrato. Il prossimo maggio saranno trascorsi 50 anni da quell’evento e, sottovoce, posso anticipare che il Giro 2010 sarà un giro molto più italiano, con meno sconfinamenti, e che certamente non lascerà sola questa splendida Madonna dello scultore Bertarelli». Non è mancato un plauso ai ciclisti amatori. «Sono loro – ha concluso Zomegnan – i veri eroi del ciclismo, uomini e donne con una passione incrollabile, tanto da resistere alle lancinanti ferite che nell’ultimo decennio sono state inferte a questo sport e al Giro d’Italia dai tanti, troppi, scandali doping».
Tra i ciclisti amatori c’era anche Tarcisio Persegona, 70enne di Parma che trascorre le sue vacanze a Pontedilegno: con la salita di ieri ha raggiunto il traguardo delle 255 ascensioni in bicicletta al Passo Gavia. «Ogni volta diventa più difficile – ha detto – ma sperando che la salute mi sostenga, punto a raggiungere quota 300»

Paolo Testini – 16 agosto 2009  Giornale di Brescia

 *********************************************

 

LE SCULTURE DI BERTARELLI IN MOSTRA PER LE VIE DI BORMIO

Bormio – Trasferta in Alta Valtellina per le vie opere dello scultore Guglielmo Bertarelli. Sette capolavori dell’artista, cittadino edolese di origine trentina, sono, infatti, esposti nelle vie di Bormio. All’inaugurazione pre natalizia ha presenziato lo storico, scrittore e presidente lombardo dell’istituto italiano dei castelli, professor Guido Scaramellini.

Delle sette sculture portate dal Bertarelli a Bormio, quattro sono già state ammirate da migliaia di persone nel corso di altre esposizioni. Si tratta di tre legni (una Madonna in frassino ed una nobildonna ed una chiocciola in castagno) e dell’opera in ferro “Disegnare lo spazio”. L’esposizione valtellinese tiene invece a battesimo gli altri tre lavori del Bertarelli, coreografie in marmorino in scenografie in ferro rappresentanti la Madonna, la patrona dei claudicanti  e la patrona dei poveri. “Di grande interesse – ha spiegato Claudia Tognali, assistente e collezionista di Bertarelli – la scelta di esporre le tre creazioni dall’artista per l’occasione, sul sagrato della Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio. Il parroco don Giuseppe Negri e l’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Elisabetta Ferro Tradati hanno dimostrato piena disponibilità e collaborazione”. Le opere di Gugleilmo Bertarelli rimarranno esposte fino a Pasqua.

Firmato: Paolo Testini – Giornale di Brescia Sabato 5 gennaio 2008

*****************

UNA MADONNA E UNA CROCE IN FERRO POSATE NEI GIORNI SCORSI CON L’ELICOTTERO A 3.000 METRI DI QUOTA

 

 

Sulle cime dell’Alta Valle splendono le sculture di Guglielmo Bertarelli

 

ALTA VALCAMONICA – Sulle cime del Parco Nazionale dello Stelvio si stagliano maestose, da una decina di giorni a questa parte, due opere in ferro realizzate dall’artista trentino Guglielmo Bertarelli, noto al grande pubblico come «El Duca», pseudonimo con cui lo scultore firma i suoi lavori dal momento in cui ha ripreso l’attività al termine di una lunga pausa durata 15 anni, prima della quale si era già affermato sul panorama internazionale.

Lo scorso 10 agosto sul cucuzzolo panoramico dell’alpeggio Rese Basse dello Scorluzzo, nella Valle del Braulio a circa 3.000 metri di altitudine, è stata installata la «Beata Vergine Maria – Regina della Pace», mentre una croce è stata collocata, soli cinque giorni dopo, sulla cima del Coleazzo (oltre 3.000 metri di quota). Entrambe le opere sono state realizzate dal Bertarelli nell’officina del geometra Ferruccio Bulferetti, a Temù, dove l’artista ha lavorato il ferro con pazienza e maestria, realizzando i due capolavori che sono poi stati elitrasportati in quota e fissati al terreno.
La Madonna collocata allo Scorluzzo è alta poco più di cinque metri e domina la valle dello Stelvio. Claudia Tognali, assistente e collezionista di Guglielmo Bertarelli, ne ha fatto dono alla Parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio di Bormio e con il sostegno della Banca Popolare di Sondrio l’opera è stata collocata in quota.
La Beata Vergine di «El Duca» stringe in un affettuoso abbraccio di pace il solido alla base della scultura, che rappresenta il nostro pianeta Terra. Un solido che a prima vista potrebbe sembrare un cubo perfetto ma che, invece, è un’originale realizzazione di Bertarelli, creata con sei pannelli tutti differenti tra loro. Interessante anche osservare il volto della Madonna, velato sul lato rivolto ad Oriente, scoperto su quello che guarda l’America.
Anche la Croce, benedetta il 14 agosto in occasione della festa degli Alpini in località Cortebona (sui monti di Canè) ed installata in quota il giorno seguente, ha una storia simile a quella della Madonna. L’opera è stata donata, sempre da Claudia Tognali, al Parco Nazionale dello Stelvio, su richiesta del presidente Ferruccio Tomasi, intenzionato a sostituire la vecchia croce del monte Coleazzo, di recente colpita ed abbattuta da un fulmine. La nuova opera si compone dei due bracci perpendicolari che compongono il crocifisso e di una «evolvenza» (una sorta di spirale) che avvolge il maggiore dei due e rappresenta la vita, contrapponendosi alla morte, raffigurata ovviamente dalla croce.
Una Madonna ed un crocifisso quindi, che su due splendide vette delle nostre montagne trasmetteranno le emozioni più personali ed intime agli escursionisti, già immersi nella pace della natura incontaminata.


firmato Paolo Testini giornalista – Giornale di Brescia 22 agosto 2007

******************

Ponte di Legno

LE SCULTURE DI “EL DUCA” IN MOSTRA FINO A PASQUA

Si protrae fino a Pasqua l’esposizione delle sculture lignee di Guglielmo Bertarelli, meglio conosciuto come “El Duca”, allestita nel centro storico di Pontedilegno. Realizzate con legno proveniente dai boschi dell’Alta Valcamonica, le tre figure sono collocate in Corso Milano, in Corso Trieste ed in Piazza XXVII Settembre, a rappresentare l’eterno equilibrio uomo-natura. Si tratta di una mostra all’aria aperta, capace di attirare i passanti per la straordinaria capacità evocativa delle sculture stesse.

“El Duca” originario delle Valli Giudicarie, è molto apprezzato sia in Italia che all’estero.

Giornale di Brescia mercoledì 21 febbraio 2007

*******************

“El DUCA” IN MOSTRA NEL CENTRO DI PONTEDILEGNO

Pontedilegno _ Pontedilegno ospiterà fino a Pasqua alcune opere dell’artista Guglielmo Bertarelli, meglio conosciuto come “El Duca”.

Si Tratta di tre sculture lignee, realizzate con legno di castagno e di frassino, posizionate in pieno centro storico e capaci di attirare l’attenzione dei passanti per la loro eleganza e straordinaria capacità evocativa.

Le forme che appaiono nella mente dell’artista vengono simultaneamente tradotte in azione che taglia, scolpisce e trasforma in processo metamorfico la materia. Il legno utilizzato è quello dei boschi dell’Alta Valle Camonica, altrimenti destinato alla fiamma di stufe o caminetti: “El Duca” vi sa trovare forme di vita che hanno ancora molto da raccontare. Questa mostra all’aria aperta rappresenta un’occasione unica per avvicinarsi alla creatività dell’artista originario della Valli Giudicarie, molto apprezzato sia in Italia che all’estero. Ha infatti ottenuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale e ha partecipato a mostre personali e collettive anche in Germania, Austria, Svezia, Francia, Svizzera, Danimarca, Finlandia, Ucraina e Russia orientale.

Favorevole il giudizio della critica, che vede l’evoluzione di un artista con nuove idee, sempre legate a quel mitico mondo montanaro che lo ha formato.

Giornale di Brescia – giovedì 22 febbraio 2007

***********************

“EL DUCA”, SCULTURE ANCHE LUNGO LE STRADE DI PONTE

Siamo andati a trovare “El Duca” Guglielmo Bertarelli, sessantunenne artista originario delle Valli Giudicarie, in Trentino.

Lo abbiamo raggiunto a Edolo, paese nel quale risiede ufficialmente dallo scorso ottobre. Due sono le ragioni di questa visita. La recente  pubblicazione di un opuscolo che celebra le sculture del Bertarelli e un progetto che ha portato tre sue opere ad integrare e valorizzare l’arredo urbano di un comune dell’Alta Valle Camonica.

E’ il professor Franco Fonatti, famoso architetto nativo di Breno, l’autore della critica allo scultore trentino del quale vengono esaltati l’entusiasmo creativo, la capacità di immaginazione e l’inesauribile attività artistica. Nello stesso testo è presente un commento alle recenti opere monumentali – altezza oltre i due metri e massa imponente – realizzate da Guglielmo Bertarelli, orgoglioso di sottolineare come il legno utilizzato per questi lavori provenga dai boschi di Edolo e non sia una particolare o pregiata qualità, bensì materiale che sarebbe stato altrimenti destinato all’alimentazione di stufe e caminetti.

Gli stessi lavori – che ritraggono soggetti zoomorfi quali una lumaca e due figure femminili – sono stati esposti nei giorni scorsi nell’area pedonale di Ponte di Legno dove rimarranno fino a dopo Pasqua.

“Questa esposizione dei miei lavori – ha dichiarato Guglielmo Bertarelli – è un modo di mettere in pratica la mia volontà di prestare due mani ad un’alta Vallecamonica che sta puntando tutto sul turismo. Sono convinto che se una persona fotografa un mio lavoro e poi riguarda quella fotografia e ripensa a dove l’ha scattata, questo possa valere di più di tanti depliants e cataloghi”. Ricordiamo che altri lavori dello stesso artista, in mostra nelle sedi delle filiali di una banca svizzera, hanno riscosso un importante consenso da parte del pubblico e sono ancora esposti nonostante gli accordi iniziali ne prevedessero la rimozionediversi mesi fa.

Firmato: Paolo Testini – Giornale di Brescia 2 gennaio 2007

******************

Edolo in Comune, nel corso dell’esposizione, rubata parte di una scultura dell’artista trentino Bertarelli

VANDALI IN AZIONE NELLA SALA MOSTRE

Nemmeno la sacralità delle giornate natalizie ha fermato i malintenzionati che hanno rubato parte di una scultura esposta nella sala mostre comunale di Edolo, dove dallo scorso 10 dicembre è in fase di svolgimento la personale dello scultore trentino Guglielmo Bertarelli. L’oggetto trafugato è una delle tre uova di ceramica poste alla base della raffigurazione di un uccello notturno, un allocco per la precisione. Il furto è avvenuto nella giornata di domenica, durante il regolare orario di apertura dell’esposizione. La convinzione dell’artista è che il ladro abbia approfittato della confusione e dell’ampiezza dei locali per portarsi a casa il bottino. “Sono addolorato per il gesto per quanto esso non rappresenti un danno importante nè a livello economico nè tanto meno a livello emotivo – ha dichiarato Guglielmo Bertarelli – Nel pomeriggio domenica stavo illustrando le mie opere ad alcuni amici e nel frattempo erano presenti altre due persone, un giovane sui trent’anni e un altro signore più anziano, all’apparenza molto distinto.” Mentre Guglielmo Bertarelli illustrava le sue sculture in legno e bozzetti di arredi urbani in ferro, nella terza sala – quella delle ceramiche – è accaduto il misfatto.

“Quando ho raggiunto la sala delle ceramiche mi è subito saltata all’occhio la mancanza di un uovo. Ogni volta che mi avvicino alle mie sculture, infatti, le controllo e se necessario ritocco. Ho pensato ad uno scherzo ed ho controllato i vari cestini nella spazzatura, convinto che qualcuno vi avesse gettato l’uovo. Non trovandolo ho realizzato la triste realtà”. Il valore dell’uovo sottratto, astratto all’opera di cui era parte, è minimo. Tra l’altro l’uovo potrà essere tranquillamente rimpiazzato con l’unico disagio dal tempo necessario alla sua realizzazione e asiugatura e dal fatto che l’opera rimarrà visibile in versione monca di qui sino alla chiusura della mostra il prossimo 8 gennaio .

Le ipotesi che si possono formulare sono tre. L’azione di un collezionista, l’atto di un cleptomane oppure lo stupido ed insensato gesto di sfida di qualcuno che per trascorrere il Natale non ha trovato altro modo che compiere un atto di vandalismo gratuito. In ogno caso il furto, che non sarà denunciato ai carabinieri, resta un fatto da condannare senza attenuanti che rappresenta l’ennesima testimonianza di come la Valle Camonica, la microcriminalità sia una piaga di notevole rilievo.

Firmato: Paolo Testini – Giornale di Brescia 27 dicembre 2005

**********************

MOSTRA E LABORATORI PER LE SCUOLE DI EDOLO
STUDENTI-SCULTORI A EDOLO

Edolo – E’ una manifestazione particolare quella inaugurata ieri a Edolo, nella sala mostre della scuola primaria in Viale Derna. Si Tratta, infatti, di una personale di Guglielmo Bertarelli, artista originario del Trentino Alto Adige, alla quale l’amministrazione comunale – organizzatrice dell’evento – ha collegato laboratori dedicati ai ragazzi delle scuole primarie e delle scuole seconde medie di Edolo.

Le opere esposte sono sculture, o meglio lavorazioni, di creta, un materiale naturale, sottolinea Guglielmo Bertarelli, che appartiene al filone figurativo – fantastico.

Le sculture di creta non hanno sempre un’univoca interpretazione, ma nella maggior parte di esse si possono leggere tratti di figure umane o animali. A partire da domani, lunedì, alternandosi in piccoli gruppi, 195 ragazzi dai 6 ai 13 anni sperimenteranno la lavorazione della creta. Lo svolgimento dei laboratori avrà una duplice finalità: trasmettere ai più piccoli le tecniche per modellare il materiale calcareo e allo stesso tempo stimolare creatività e fantasia. Ai giovani artisti sarà lasciata per questo la massima libertà nella scelta del soggetto da rappresentare e della collocazione del lavoro ultimato all’interno di una sala appositamente predisposta. L’esposizione resterà aperta fino al 7 giugno, tutti i giorni dalle 17 alle 19.30, con ingresso libero.

Firmato: Paolo Testini – Giornale di Brescia 22 maggio 2005

******************

Edolo

LA PERSONALE DI BERTARELLI

Si terrà domani pomeriggio alle ore 16.30 presso la sala mostre delle scuole elementari, l’inaugurazione della personale dello scultore Guglielmo Bertarelli , organizzata dal Comune di Edolo come evento culturale dell’inverno 2005/2006. L’artista, originario della provincia di trento, appartiene al filone figurativco-fantastico e obiettivo delle sue opere è quello di dare voce alla materia.

L’esposizione resterà aperta sino all’8 gennaio, dalle 16 alle 19.30. Ingresso libero.

firmato: Paolo Testini – Giornale di Brescia venerdì 9 dicembre 2005

******************

BERTARELLI FA PARLARE LA NATURA

Edolo, Nella sala Comunale di Viale derna la mostra dell’artista Trentino.

Inaugurata lo scorso sabato 10 dicembre presso la sala comunale in Viale Derna a Edolo, la mostra di scultura di Guglielmo Bertarelli rappresenterà sino al prossimo 8 gennaio un’importante occasione per gli abitanti della Valle Camonica e per i turisti. Essi potranno, infatti, entrare in contatto con le opere del noto artista trentino, la cui personale è stata scelta dall’Amministrazione edolese come uno degli eventi culturali dell’inverno 2005/2006.

Nato e cresiuto nella civiltà della montagna, cui è affezionato in modo particolare, Guglielmo Bertarelli ha sperimentato povertà, emigrazione e riscatto ed è sempre accompagnato dalla grande passione di far parlare la materia, sia essa creta da modellare o legno da scolpire. I suoi studi si sono svolti presso le accademie di Monaco e alla Brera di Milano e il modello a cui egli guarda è l’inglese Henri Moore.

Le sue sculture sono lavorazioni di materiali naturali, come tiene a sottolineare lo stesso Guglielmo Bertarelli, appartenente ad un filone artistico che egli stesso definisce figurativo-fantastico. In ogni sua creazione c’è un forte legame con la natura, collocazione ideale delle sue opere e fonte primaria della sua ispirazione.

La spesso non univoca interpretazione dei suoi lavori conduce quasi sempre all’intuizione, più o meno evidente, dei tratti di figure umane o animali. L’esposizione è aperta ogni giorno dalle 16 alle 19.30, con un ingresso libero e l’opportunità di discutere ed essere guidati nella visita dallo stesso artista.

Firmato: Paolo testini – Giornale di Brescia sabato 17 dicembre 2005

**************